Aziende familiari e Temporary Manager: come cambiano i tempi

Aria nuova per i temporary manager. In una recente intervista, il Governatore della Banca d’Italia ha affermato che nelle aziende italiane a conduzione familiare i fattori più rilevanti nella la scelta dei manager risultano essere il background sociale e le connessioni politiche a svantaggio di competenze, educazione aziendale e capacità manageriali: questo ha inevitabilmente effetti sulle performance dell’azienda. L’evoluzione della produttività complessiva è frutto di più fattori, tra loro integrati. Sintegrum, grazie allo strumento del check up aziendale Galileo è in grado di valutare, attraverso l’utilizzo di oltre 40 indici, la produttività complessiva aziendale, individuando i relativi piani di miglioramento.

Come cambiano le aziende familiari

Le parlole di Guido Corbetta su Forbes sono esemplificative di un processo che sta cambiando: “Dal 2010 ad oggi, ogni anno, il numero di famigliari che lasciano la guida della propria azienda è inferiore al numero di familiari che la assumono”. Guido Corbetta, professore alla Bocconi di Milano, è titolare della Cattedra Aidaf -Ey di Strategia delle aziende familiari. Stiamo parlando dell’unico professore italiano a essere stato inserito da Family Capital nella lista dei 100 più influenti al mondo nel settore delle aziende familiari.

Corbetta ha analizzato la tendenza (sempre più in aumento) di coinvolgere all’interno dell’azienda manager non familiari “per fronteggiare un mondo ormai estremamente imprevedibile, è sempre più necessario effettuare una distinzione nella successione aziendale tra proprietà, che avviene per eredità, e gestione aziendale, che dovrebbe avvenire per merito”. Secondo i dati della XIII Edizione dell’Osservatorio AUB (Aidaf, Unicredit, Bocconi) la percentuale di leader familiari è scesa di quasi l’8%. Un dato incontrovertibile che sta significare che il coinvolgimento di temporary manager (o di manager esterni) all’interno delle aziende familiari è sempre maggiore.

temporary manager

Temporary Manager e passaggio generazionale

Siamo di fronte a un processo inesorabile e incontrovertibile: le aziende familiari hanno bisogno di “occhi esterni” per superare il momento attuale e per pianificare un futuiro di successo.  Continua Corbetta: “In Italia, il 65% delle imprese con un fatturato pari o superiore a 20 milioni di euro è rappresentato da aziende familiari. Ma famiglia, proprietà e impresa presentano area di sovrapposizione che spesso innescano conflitti e tensioni. Per questo occorre essere consapevoli e preparare piani strategici basati su razionalità economica e non sentimenti familiari.”

Azienda familiare e scelte aziendali: ecco gli errori comuni

Quando si gestisce un’azienda familiare, spesso si commettono errori dettati dal semplice fatto di avere “legami di sangue”. Sembra una banalità o un dettaglio marginale, invece è nella maggior parte dei casi una delle motivazioni più reali e condivise.  Secondo Corbetta infatti, uno degli errori più rilevanti “è quello di dare precedenza agli equilibri familiari mettendo in secondo piano la competitività dell’impresa. Senza un’impresa forte non esistono famiglie forti”. Fra gli altri errori, c’è quello della pianificazione a lungo termine: solitamente, le aziene familiari non riescono a pianificare il lungo periodo della propria azienda.

Questo, col passare degli anni, si trasforma in danno per l’azienda: senza pianificazione e senza obiettivi a lungo termine, non si riesce a capire lo stato di salute dell’azienda e quali sono i parametri da misurare. Corbetta è lapidario: “Procedere senza considerare le capacità manageriali può portare l’azienda a uno stallo. Oppure peggio, a litigi che poi sfociano in risultati negativi per l’azienda e anche, in definitiva, per il patrimonio della famiglia tutta”.

L’importanza di un temporary manager

La pianificazione richiede tempo ed energie. Non è un atto immediato, non è una cosa che si può fare a cuore leggero. Spesso gli imprenditori, quando si rendono conto di non avere più il bandolo della matassa, preferiscono cedere anziché ottimizzare. Niente di più sbagliato: prima di cedere e di mollare la presa, è necessario effettuare un check-up aziendale e poi (eventualmente) capire se ha senso farsi affiancare da un temporary manager. Niente è per sempre, naturalmente: l’obiettivo è analizzare, capire e pianificare. Solo così si può raggiungere una maggior consapevolezza della propria attività, dei limiti (se ci sono) e delle opportunità future.

Il check-up aziendale Galileo: scegli Sintegrum

In ambito medico, il termine check-up indica un iter di esami e test diagnostici, che permettono di valutare in modo approfondito lo stato di salute generale di una persona. I check-up medici infatti comprendono esami di ogni tipologia e complessità, e sono fondamentali nell’ambito della diagnosi e del trattamento precoce di gravi malattie nonché della loro prevenzione.

ANCHE IN AMBITO AZIENDALE IL CHECK UP HA L’’OBIETTIVO DI ANALIZZARE LA SITUAZIONE CORRENTE PER FAR EMERGERE, NEL CASO, QUELLO CHE NON SI VEDE:

  • Approfondire attraverso una serie di analisi specifiche degli indicatori aziendali lo «stato di salute» dell’azienda, che spesso non sono controllati o non utilizzati in maniera coerente
  • Rivedere la propria azienda attraverso gli occhi di manager esterni non coinvolti emotivamente nelle vicissitudini pregresse
  • Individuare le criticità persistenti insite in ogni azienda e difficili da risolvere da chi ci lavora all’interno

21 Novembre 2022